26 febbraio 2008

La longitudine.... (parte 1)


Era il 1707. Era una nebbiosa giornata di fine Ottobre. Piu’ o meno al largo delle isole Scilly, un gruppetto di pericolose isole messe li da chissachi’ a circa 20 miglia Ovest dalla punta piu’ a Ovest (Land’s End) dell’Inghilterra. Questo punto sulla mappa e’ stato il motivo principale e la svolta per la soluzione del problema della Longitudine. A quel tempo infatti non era chiaro a nessuno come si potesse calcolare da latitudine (est – ovest) in mare. Era relativamente semplice conoscere quanto a nord o a sud si stesse navigando rispetto un punto (dall’altezza del sole o dall’altezza della stella polare rispetto l’orizzonte) ma ben piu’ difficile era capire quanto a Ovest o Est si fosse una volta che si fosse perso il contatto con la costa. In quel 23 Ottobre, la marina britannica perse circa 2000 uomini e tre navi (e ancora oggi rappresenta la piu’ grande tragedia della marina di Sua Maestà) a causa dell’errore nel computare la longitudine. Una nave sola si salvo’ dal disastro. A seguito di questo disastro nel 1714 venne emanato una comunicazione con la quale si dava un premio a chi avesse risolto il problema della longitudine.
Oggi la questione pare superflua. I GPS dicono, ogni istante, in ogni punto della terra dove si e’. Anche senza il GPS, un cronometro e un sestante bastano per calcolate le rette di altezza con una certa precisione e capire, quindi, dove ci si trova in mezzo al mare.
Ma un tempo gli unici strumenti a disposizione erano una bussola (e la deviazione magnetica era si' conosciuta, ma tuttavia lontana dall'essere calcolata con la precisione necessaria), delle carte nautiche non propriamente precise (Le Scilly erano disegnate diverse miglia piu’ a sud di dove sono relamente), uno scandaglio a mano e un sestante (utile per il calcolo della latitudine).
Diverse teorie erano sorte riguardo a come risolvere questo problema. Gli astologi supportavano l’idea di trovare il punto nave tramite la conoscenza dellla posizione della luna o della posizione dei pianeti Medicei attorno a Giove. In pochi pensavano che la soluzione potesse essere trovata nella meccanica e per la precisone nella costruizone di un orologio. Ma dal 1714, quando il governo inglese rese noto che avrebbe dato un premio di 2000 sterline (del 1800esimo secolo!) a chi avesse trovato una soluzione al problema della longitudine con una approssimazione di ½ grado (1 grado all’equatore = 60 miglia), in diversi tentarono di trovare una soluzione, sia per la gloria che per il denaro. L’osservatorio astronomico di Greenwich era stato costruito e gia’ gli astonomi Hamsteed e Hally lavoravano sulla definizione delle carte stellari, tramite le quali speravano, un giorno, di trovare la longitudine.
Due infatti erano le scuole di pensiero: chi ci riuscisse attraverso l’astronomia e chi attraverso il calcolo del tempo (cronometro). In particolare Harrison John “longitudine” fu quello che piu’ di ogni altro contribui’ alla soluzione del problema.

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