Ma la felicita’ esiste? A chiederlo ai filosofi parrebbe di si. La si puo’ osservare, sebbene non sia subitamente percepita, quasi ogni giorno: E’ negli occhi dei bambini che giocano, o in quelli degli sposi novizi. O anche in quelli di amici che si reincontrano dopo lungo tempo.
Tuttavia, a chiederlo in giro, molti di noi probabilmente non si sentono felici: la vita quotidiana e’ intrisa di affetti, impegni, rinuncie, obblighi e necessita’ che allontanano la felicita’ dalla vita.
Ma la felicita’ allora e’ l’espressione di un momento, e’ l’attimo che conduce all’apice della vita? Qualcuno ha detto: la felicita’ non e’ la meta, ma il percorso. Probabilmente e’ vero, ma il percorso non e’ sempre felicita’. Il percorso e’ sofferenza, dubbi, incognite ed e’ anche felicita’.
Personalmente non riesco a capire: perche’ quando sono a casa sogno di avere gratificazioni personali, quando ottengo risultati sogno di abbandonare e lasciarmi andare al caso, quando non faccio nulla sogno di lavorare, quando lavoro sogno di girare il mondo, quando giro il mondo sogno di stare con gli amici? Pare che l’uomo, come entita’, non riesca mai ad essere felice di quello che ha tra le mani. Non si accontenta. Vuole di piu’, vuole qualcosa di diverso. E’ come se l’incapacita’ dell’essere umano di essere “semplicemente” felice conduca alla sofferenza e all’insoddisfazione.
Chissa’. Forse e’ inutile cercarla. Forse la felicita’ la si trova a momenti. Forse e’ cosi’ che va la vita. Si vive soddisfatti (o insoddisfatti, a seconda dei casi) nell’attesa di spazzi di felicita’.
Che la felicita’ sia una chimera?
1 commento:
Forse la felicità è sapere che esiste. O meglio, credere che esista. Chissà. Oh fly...
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